Eve Arnold, retrospettiva
TORINO
- Fino al 27 aprile, Palazzo Madama celebra con
una retrospettiva l’opera della fotografa statunitense Eve
Arnold (1912-2012), i cui scatti hanno lasciato un segno
indelebile nella storia della fotografia del XX secolo.
L'esposizione, che gode del patrocinio del Comune
di Torino, è ospitata nella Corte Medievale di Palazzo
Madama e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione
Torino Musei, Magnum Photos e la casa
editrice Silvana Editoriale, con il sostegno della
Versicherungskammer Bayern di Monaco. Le 83 fotografie in mostra, in bianco e nero e a
colori, ripercorrono le tappe più importanti e significative del suo
lavoro di fotografa dal 1950 al 1984 attraverso 12
sezioni: “Sfilata di moda ad Harlem”, “Malcolm X”,
“Riti Voodoo ad Haiti”, “Gli importantissimi primi 5 minuti di
un neonato”, “Marlene Dietrich”, “Marilyn Monroe”, “Joan
Crawford”, “Celebrità”, “Afghanistan”, “Dietro il velo”,
“Cina” e “India”.
Eve Arnold, al secolo Eve Cohen, nasce il 21
aprile 1912 a Philadelphia da emigranti ebrei russi e inizia la
carriera fotografica nel 1946 a New York, frequentando la New School
for Social Research. Segue i corsi di Alexey Brodovitch, art director
di “Harper’s Bazaar”, che per primo ne intuisce il talento e le
commissiona alcuni servizi di moda. Presto notata da Henri
Cartier-Bresson, si è distinta per essere stata la prima
fotografa donna a essere ammessa nel collettivo dell’agenzia
Magnum, dapprima come freelance nel 1951, e dal 1957 come
membro effettivo.
Sin dall’inizio della carriera entra in contatto con numerose
celebrities, da lei chiamate “personalities”, che ritrae
in modo inedito. In questi scatti si alternano immagini ufficiali a
fotografie quasi rubate, momenti intimi e quotidiani che ci
raccontano di un’epoca in cui le celebrità non erano ancora
ossessionate dal controllo della propria immagine, ma si concedevano
con generosità ad artisti della statura di Eve Arnold. Celebri in
questo senso gli scatti fatti a Marilyn Monroe, che
Eve Arnold segue per oltre un decennio, dal 1950 al 1961, nei vari
set cinematografici, arrivando a conquistare l’amicizia
dell’attrice, cui dedica ben cinque volumi fotografici.
Accanto ai servizi patinati, che hanno consentito alla fotografa,
di estrazione sociale modesta, di potersi mantenere, Eve Arnold si
dedica con passione alla fotografia sociale e
documentaristica, che la porta a visitare i luoghi più
remoti del pianeta: fu tra i primi fotografi americani a essere
ammessa in Cina negli anni settanta, ottenendo un permesso speciale
da Pechino, e documentò la condizione della donna in Afghanistan e
nei Paesi arabi attraverso alcuni scatti, presenti in mostra,
dedicati all’uso del velo. Accanto al fotogiornalismo, di cui è
considerata una pioniera, Eve Arnold si è interessata anche a temi
sociali legati al cambiamento dei costumi e delle abitudini nel mondo
americano, come si può vedere nella sezione che documenta la sfilata
di modelle nere ad Harlem.
La mostra è accompagnata da un volume che raccoglie la selezione
di fotografie del percorso espositivo, un contributo della
giornalista e critica fotografica Angela Madesani e uno della celebre
scrittrice Simonetta Agnello Hornby. EVE ARNOLD Info: www.palazzomadamatorino.it
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